PRIMAVERA 1979- GLI OMICIDI DI MORO E PECORELLI,
UN BORSELLO, UN FALSARIO, TRE AMERICANI, UN MERCANTE D’ARTE E UN COLONNELLO DEI
CARABINIERI.
INTRODUZIONE.
L’Università Americana di Roma, e due suoi studenti americani, Michael Anthony Gilberto e Stephanie Pallas, entrambi ventenni, in quel momento suoi ospiti nell’appartamento occupato da Almagià a Trastevere, in Via della Lungara n.3, si recarono presso la Caserma Podgora dei Carabinieri, sede del Comando Operativo della Legione di Roma dell’arma sita nello stesso quartiere di Trastevere poco distante dal domicilio dei tre, denunciando il ritrovamento casuale di un borsello, da parte dei due studenti, sul taxi che attorno all’una di notte li stava portando al locale notturno “Make Up” (ex Piper) di via Tagliamento.
I tre coabitanti, ascoltati dai
carabinieri in sede di sommarie informazioni testimoniali, sostennero la versione
secondo la quale, trovato incidentalmente quel borsello all’atto di scendere
dal taxi all’arrivo al locale, verso l’una e un quarto (cioè nelle primissime
ore del 14 aprile), i due studenti americani lo avrebbero trattenuto- peraltro
senza spiegabile ragione – portandoselo all’interno del locale per circa due
ore, e, solo all’uscita, verso le tre, avrebbero sommariamente controllato il
contenuto, rinvenendo al suo interno, in quella prima immediata ispezione, una
pistola.
Tornati a casa, dove sarebbero giunti verso le 3.15, avrebbero deciso solo in quella sede di controllare dettagliatamente il contenuto del borsello insieme ad Edoardo Almagià, il quale,